Tradizioni di Pasqua in Polonia

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Ancora oggi in molti luoghi della Polonia si coltivano le tradizioni popolari legate alla celebrazione della Pasqua. Naturalmente, quelle più evidenti sono quelle culinarie, ma sono sopravvissute anche molte altre usanze. Ecco alcuni esempi.

I rituali caratteristici riguardano già la Domenica delle Palme che precede la Pasqua. Le palme polacche non sono ovviamente fatte di foglie di palma come quelle mediterranee. Sono realizzate con fiori secchi o di carta (le più famose sono quelle di Kurpie), con obbligatorie rametti di salice, chiamati anche „bascie” o „gattini”, spesso decorate anche con il buxus o rami verdi di altri arbusti o alberi.

Appena benedette, le palme fanno parte di molti riti laici, ad esempio per garantire la buona salute di tutti i membri della famiglia, vengono fustigate delicatamente con il dei ramoscelli. Chi vuole avere una gola sana, deve invece inghiottire uno dei „gattini” di ramo di salice.

Nelle campagne, si usano per sculacciare il bestiame durante la prima uscita primaverile al pascolo e si inseriscono nei campi coltivati per garantire una buona cura degli animali e raccolti fecondi. Le palme si tengono tutto l’anno e quando arriva la domenica delle palme dell’anno successivo, quelle dell’anno precedente vengono bruciate.

Le palme Polacce  Fot. Canva

Anche il Triduo Pasquale precedente la Pasqua ha tradizioni caratteristiche in alcune parti della Polonia. Ad esempio, in Grande Polonia, la prima persona che si alza la mattina del Venerdì Santo prepara un ramo e delicatamente sculaccia gli altri membri della famiglia che dormono ancora. Secondo le credenze antiche, questo doveva aggiungere vitalità ai dormienti, oggi in molte case è rimasta l’interpretazione cattolica – chi sculaccia urla „le ferite di Dio!” in memoria della Passione di Cristo.

La Vigilia di Pasqua è dedicata soprattutto alla benedizione dei cibi. In alcune parti del paese, il parroco esce tra la gente, che espone i cibi preparati per le feste nelle piazze dei villaggi.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, i fedeli vanno in chiesa con il cestino di vimini, nel quale devono obbligatoriamente esserci le uova (simbolo della rinascita della vita), il pane, l’agnellino di burro (simboli di Cristo), le carni affumicate (salute, fertilità), il rafano (forza fisica) e il sale (per allontanare il male). In alcune regioni si aggiungono anche altri prodotti, come la babka o altri dolci.

Ancora oggi accade che le persone tornino a casa con il cestino benedetto per la via più semplice e veloce – per non perdersi nella vita.

Le pietanze del cestino benedetto finiscono naturalmente sulla tavola della Pasqua durante la colazione – il pasto più importante della festa.

È consigliabile assaggiare almeno un po’ di ciascuno di essi. Tra gli elementi più caratteristici della tavola pasquale ci sono le uova, belle decorate, chiamate „pisankami”. Possono assumere molte forme – a seconda della tecnica utilizzata.

Le „pisanki” erano originariamente dipinte con la cera calda e poi colorate, oggi il concetto si è esteso anche alla pittura con altri metodi; le „kraszanki” sono quelle colorate con ingredienti naturali di diversi colori (come le bucce di cipolla, il succo di barbabietola, i petali di fiori, le bucce di noci o la corteccia); le „drapanki” sono motivi graffiati sulla superficie dell’uovo con un oggetto appuntito; le „oklejanki” – incollate con fili di lana, petali di fiori, tessuti o pezzi di stoffa. Una tecnica interessante sono anche le „ażurki” – eseguite su uova vuote, forate con trapani delicati in modo da sembrare pizzi.

Pisanki  Fot. Canva

Le uova sono anche un ingrediente importante di numerosi piatti pasquali – come la zuppa acida o la zuppa bianca, si servono uova farcite, uova sode con maionese o erba cipollina, arrotolate in affettati o nell’insalata di verdure.

In alcune case le uova sono anche un elemento di varie competizioni – è possibile sfidarsi a scontrarsi con le uova sode (chi le fa rompere perde) o gareggiare per vedere chi ne mangia di più.

È anche caratteristica la salsiccia bianca bollita servita con rafano o barbabietole grattugiate. Non possono mancare i dolci – come il babka pasquale o il mazurek. Quest’ultimo è una torta bassa e friabile, ricoperta di crema di caramello o di marzapane, decorata con mandorle, frutta candita o frutta secca.

Mazurki  Fot. Canva

La colazione festiva della domenica si ripete anche il lunedì di Pasqua. Questo giorno in Polonia è chiamato „lunedì bagnato” perché si svolge sotto il segno della tradizione di gettare acqua, chiamata „śmigus-dyngus”. Secondo le credenze slave, il gettarsi acqua favoriva la fertilità, per cui il principale obiettivo di questo rituale erano le giovani donne, in particolare le fanciulle.

Col tempo, tuttavia, lo „śmigus-dyngus” si è trasformato in una forma di gioco, praticato soprattutto dai più giovani, e le „vittime” potevano essere anche passanti casuali.

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