80° Anniversario della Battaglia di Monte Cassino

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Quest’anno ricorre l’80° anniversario della Battaglia di Monte Cassino, in cui migliaia di soldati polacchi diedero la vita per la liberazione dell’Europa dal Terzo Reich. Ricordiamo alcuni dei fatti più importanti di questa battaglia più sanguinosa della Seconda guerra mondiale.

 

Con il nome di battaglia di “Montecassino” si intende in realtà una serie di quattro battaglie, combattute dal 17 gennaio al 19 maggio 1944. Tuttavia, furono le azioni degli ultimi giorni della battaglia, che coinvolsero i polacchi, a garantire la vittoria e la ritirata finale dei tedeschi, aprendo agli Alleati la strada per Roma.

Sebbene gli storici occidentali valutino la battaglia di Montecassino come strategicamente scadente e pagata con ingenti perdite, tuttavia, da un punto di vista morale e simbolico, essa ebbe un grande significato, soprattutto per i polacchi.

Il generale Wladyslaw Anders, che guidava la divisione polacca, ha detto questo al riguardo: “Montecassino è una fortezza che molte nazioni hanno tentato di conquistare; è una fortezza famosa in tutto il mondo. Se mi rifiuto, il corpo d’armata sarà dirottato verso la valle del Liri, dove l’attacco comporterà anch’esso gravi perdite, ma in un periodo di tempo più lungo (…). Se conquisteremo Montecassino, e dobbiamo conquistarlo, riporteremo la causa polacca – attualmente così offuscata – al centro dell’attenzione mondiale”.

Lanterna a gas

Cimitero polacco Monte Cassino

Nella memoria collettiva dei polacchi, la battaglia di Montecassino è diventata un simbolo di eroismo, sacrificio e amore per la patria.

Ancora oggi, probabilmente ogni polacco conosce la famosa canzone “Papaveri rossi su Montecassino”, che esprime poeticamente la determinazione, il coraggio e il sacrificio dei soldati polacchi che volevano vendicare la Polonia in questa battaglia. “E solo i papaveri su Montecassino saranno più rossi, perché sono cresciuti dal sangue polacco…”. – Questa frase riflette bene la dimensione sanguinosa della lotta e del sacrificio.

Nell’intera battaglia di Monte Cassino, più di 50.000 soldati, tra cui quasi un migliaio di polacchi, morirono da parte alleata, mentre circa 20.000 morirono da parte tedesca. Sulle pendici della collina di Monte Cassino si trova un cimitero polacco dove sono sepolti i corpi dei soldati caduti. Sull’obelisco del cimitero si possono leggere le commoventi parole in polacco, italiano, inglese e francese: “Per la nostra e vostra libertà, noi soldati polacchi abbiamo dato il nostro spirito a Dio, la nostra carne alla terra d’Italia e il nostro cuore alla Polonia”.

Il cimitero è oggi una delle più importanti necropoli militari polacche. Nel 2014, in occasione del 70° anniversario della battaglia, è stato istituito presso il cimitero anche il Museo commemorativo del 2° Corpo polacco a Montecassino, realizzato dall’Unione dei Polacchi in Italia con la partecipazione dell’Ambasciata di Polonia a Roma.

Anche Melchior Wańkowicz, che come corrispondente di guerra accompagnò le azioni del generale Anders, ebbe un ruolo importante nel dare forma a questo simbolismo eroico della battaglia di Montecassino.

Nel suo monumentale reportage ha riflesso lo spirito della battaglia, glorificando l’atteggiamento dei soldati polacchi. Melchior Wańkowicz è uno dei Patroni dell’anno 2024 in Polonia, quindi vale la pena dare un’occhiata speciale alla sua “Battaglia di Montecassino” in questo momento.

Interno del Municipio di Breslavia

Cimitero polacco Monte Cassino

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